La parole di Marco Grifalconi sulla sua Rambla Steel, la vittoria… e tutto il resto

Un amico molto saggio una volta mi disse che per imparare a vincere dovevamo prima imparare a perdere.
Effettivamente di partite negli ultimi anni ne abbiamo perse tante, forse troppe.
Nelle ultime cinque edizioni del campionato italiano a squadre Rambla Steel si è qualificata quinta lo scorso anno, ha perso due semifinali con uno storico Joe bar, una semifinale con Appaloosa e soprattutto una finale su quel maledetto pedanone contro, ancora una volta, il dart club Joe bar.
Non sono solito usare i social per parlare di ciò che penso o per esporre i miei sentimenti ma, questa volta, ci sono delle cose che sento di voler dire.
Inizio con il ringraziare tutte quelle persone che hanno perso un minuto del loro tempo per farci i complimenti, chi prima di questo weekend, chi durante e chi dopo, grazie davvero.
Alla mia squadra, la nostra squadra, dedico un grazie speciale per avermi fatto vivere una delle emozioni più forti della mia vita, ancora una volta, insieme.
Grazie a chi è sceso in pedana con il cuore, grazie a chi ha tifato a squarciagola, grazie a chi ha deciso di fare un passo indietro per i propri problemi personali, prendere scelte per il bene comune della squadra vi ha reso ancor più uomini.
Da questo weekend abbiamo tutti imparato che l’unione fa la forza ma, su questo argomento, non intendo allungarmi più di tanto in quanto chi ha creato questo gruppo e lo ha portato avanti sa cosa abbiamo vissuto per arrivare fino a qui.
Il grazie più speciale però è per Associazione Rambla che forse non saprete ma non è solo una squadra di freccette, ma bensí una associazione che conta più di 400 persone coinvolte tra atleti, tesserati, soci e gruppo direttivo.
Rambla è anche molto di più, da anni si adopera in attività extra sportive fantastiche a scopo benefico e di volontariato, tra le quali il “Dare per ricevere”, una raccolta dei doni nel periodo natalizio per i bambini nel reparto pediatrico di Padova, il “Mai più sola”, uno sportello dedicato alle donne vittime di violenza e di stalking, donazioni annuali di materiale didattico, e non solo, a scuole e asili nel comune di Curtarolo.
È per questo, ed altri mille motivi, che tenevo particolarmente a questo risultato donando a questa società un titolo di grande prestigio, potendoli finalmente ringraziare per tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a qui, al gruppo direttivo e, in particolare, al nostro presidente Luigi Longo un grazie speciale con tutto il cuore.
Al movimento italiano delle freccette voglio invece dire che Rambla steel non ha messo nessun limite, anzi, abbiamo dato vita ad un qualcosa che servirà a tutta Italia per farci crescere ancora una volta.
Ai nostri avversari del domani voglio augurare il meglio, ricordandovi che l’unico limite alla nostra realizzazione di domani saranno i nostri dubbi di oggi, il punto più alto che possiamo raggiungere dipenderà da quanto pensiamo di poter salire in alto.
Forse le lacrime versate da me e tutti i miei compagni alla fine di questo weekend sarebbero bastate per descrivere le emozioni di vincere questo titolo dopo dieci anni di sacrifici ma, per questa volta, ho preferito scriverle e lasciarle indelebili in modo che forse tutti capiscano quanto bene ci vogliamo.
Grazie Rambla Steel, grazie amici, finalmente, dopo anni, campioni d’Italia ❤️
Il vostro capitano.

Grazie Marco e forza Rambla, sempre!

In pedana con noi